Sabato, 28 settembre, all’auditorio della Provincia di Treviso si è svolto un evento che ha suscitato l’attenzione di numerosi appassionati della Storia d’Italia e in particolare dell’Impresa di Fiume (12.09.1919).
Un incontro mirato a ricordare e commemorare la nobile e valorosa figura di Riccardo Frassetto di Crocetta del Montello (Treviso), tenente dei Granatieri di Sardegna.
Folta la rappresentanza di importanti ex Granatieri della A.N.G.S., provenienti da Trieste, Udine, Venezia, Padova, Vicenza.
Quest’anno (2019) ricorre il Centenario della Marcia di Ronchi e dell’Avventura Fiumana e Riccardo Frassetto è stato il promotore e il protagonista, come “primo dei Sette Giurati di Ronchi” e stretto collaboratore di Gabriele D’Annunzio.
Il pubblico ha apprezzato l’informale saluto di benvenuto pronunciato dal Presidente della Provincia Stefano Marcon e la presentazione di Leopoldino Miorin, Consigliere Provinciale alla Cultura.
In prima fila erano seduti i rappresentanti della città di Treviso, della città di Conegliano e il sindaco di Crocetta del Montello Marianella Tormena.
Applauditi gli interventi dei relatori.
Apprezzato l’intervento di Bruno De Donà che ha commentato, con la competenza e l’autorevolezza di storico stimato, la genesi dell’Impresa con una convincente visuale sull’irredentismo fiumano, come ideale continuazione del Risorgimento italiano. Lo stesso ha dissertato sulla conferenza di Pace di Parigi, sulle riprovevoli decisioni del Presidente Americano Wilson e degli alleati francesi e inglesi e, infine, sul deprecabile abbandono del tavolo delle trattative da parte dei negoziatori italiani Orlando e Sonnino.
Quella di D’Annunzio e dei suoi legionari, ha proseguito Bruno De Donà, è stata una Impresa a cavallo tra il romantico e l’epico, l’eroico e il tragico ed è una pagina della Storia d’Italia.
Appassionati gli interventi dei fratelli Giorgio e Renzo Frassetto, nipoti diretti di Riccardo, che hanno illustrato gli aspetti più eclatanti della avventurosa e avvincente vita del congiunto. Essi hanno evidenziato il ruolo determinante che, l’allora Tenente dei Granatieri Frassetto, ha avuto nella fase preparatoria della Marcia e dell’Impresa, e le importanti e delicate mansioni che il Vate gli assegnò nel corso dei 16 lunghi mesi di permanenza a Fiume.
I molti ricordi e gli aneddoti esposti dai due nipoti hanno messo in evidenza alcuni briosi e gustosi aspetti caratteriali dell’uomo Riccardo.
Il nipote Renzo ha sollevato la delicata e irrisolta questione della tumulazione dei resti del caro estinto nel Mausoleo del Vittoriale, che non ha potuto aver luogo lo scorso 6 settembre a causa di uno spiacevole e ingiustificabile intralcio.
Il nipote Giorgio ha invece presentato con orgoglio i due libri editi da Antiga Edizioni di Crocetta del Montello.
Il primo, “I Disertori di Ronchi”, ristampato in anastatica, è stato scritto dallo zio Riccardo nel 1926 e fu approvato da Gabriele D’Annunzio che commentò: “grazie per il tuo bel libro. Caro Riccardo, ora sei autore fra gli autori”.
Un volume considerato dagli studiosi di questo periodo storico, una attendibile, affidabile e intrigante narrazione, scritta da chi occupava una posizione di privilegio, accanto al Comandante.
Il secondo, “Zio Riccardo. La vita, la storia, le imprese”, è stato curato dai fratelli Franca, Renzo e Giorgio Frassetto ed è ricco di moltissime foto e documenti, con numerosi inediti.
Il testo è parzialmente biografico ma è anche dedicato alla poco nota ma incalzante e coinvolgente fase iniziale dell’Impresa.
Il Programma è continuato con gli attori di teatro e di fiction Rai 1, Carolina Sala e Federico Gerhardingher, dell’Accademia Teatrale Lorenzo Da Ponte di Vittorio V.to, che hanno dialogato e letto alcuni passaggi tra i più significativi dei due libri.
La conclusione, molto gradita dai presenti, è stata allietata dai giovani musicisti Silvia Stefani, violino, e Samuel Varnier, violoncello, dell’Istituto Musicale Benvenuti di Conegliano. I brani musicali di Chopin e Liszt sono stati arrangiati dal Maestro Paolo Pessina.
Il pomeriggio con piena soddisfazione degli intervenuti, come nelle più gradite e tradizionali abitudini venete, è terminato con un brindisi all’insegna della cordialità e della convivialità. Giorgio Frassetto FOTOGRAFIE