IL GEN B. ERNESTO BONELLI ricorda la figura del Ten. M.A.V.M. Don Luigi QUADRI.

Oggi 23 maggio ricorre il 57° anniversario della morte di Don Luigi Quadri.
Tra i granatieri numerosi furono i sacerdoti che nel corso del Primo Conflitto mondiale in tutti i settori del fronte, sul Carso, sul Piave, sul Tagliamento, si affiancarono per dare conforto ai reparti impegnati negli aspri combattimenti.
Quanti cappellani hanno descritto le eroiche gesta dei Granatieri: Don Giovanni Rossi, che ha ricordato ai posteri le indimenticabili pagine della conquista di quota 241, Don Dionigi Puricelli, le cui pagine hanno esaltato il Corpo.
Ma ogni Granatiere, specie coloro che hanno scritto il loro vivere sui fronti della Grande Guerra, non può dimenticare Don Luigi Quadri.
Tutti i vecchi granatieri lo conoscevano, lo amavano e lo stimavano: don Quadri rimase per tutta la vita il loro cappellano.
Sacerdote di alta Fede e soldato, anzi unicamente Granatiere, due qualità che sembrerebbero antitetiche mentre in lui si fondevano meravigliosamente.
I due nastrini azzurri con la stelletta d’argento che, insieme a quelli di altre decorazioni, egli portava fieramente sulla sua tonaca, lo comprovavano.
Amava i Granatieri, specialmente quelli della prima guerra mondiale.
Si sentiva Granatiere nel modo più nobile che possa significare tale aggettivazione!
Dopo il primo conflitto mondiale un “Raduno d’Alamari” senza don Quadri era inconcepibile,
Don Luigi non poteva e non doveva mancare.
Ed Egli, sorridente, si metteva in viaggio con i Granatieri.
Lasciava la sua Parrocchia anch’e se il giorno coincideva con la festa di San Pietro. Per lui era un imperativo categorico. Si sentiva ancora il loro pastore spirituale.
Ed i Granatieri al suo apparire facevano festa e ressa intorno a lui, gli volevano stringere la mano e ricevere, se era possibile, l’abbraccio. Don Luigi con loro aveva diviso la trincea, i pericoli per dare agli animi il conforto della Fede, aveva sfidato il fuoco nemico per correre vicino ad un moribondo o per seppellire un morto,
Servite il Signore in letizia! Soleva dire tra un buon bicchiere ed i canti montanari che contengono tutta la poesia, tutti i bei ricordi dei combattenti del 1915-1918.
Dopo i Raduni ritornava lieto, sereno alla sua Parrocchia.
I Granatieri, ancora una volta, gli avevano dimostrato il loro rispetto e la loro affetto.
Essi per lui e lui per tutti.
Caro Don Luigi molti di noi non ti conoscono, ma per noi sei un faro di vita!

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